Tuesday, May 1, 2012

Che Cosa Significa "Atalanta?" // What does "Atalanta" Mean?


Il Bocia Americano con il Bocia Italiano (:

Pensavo che le persone che adoravano le squadre sportive e li seguivano con una passione intramontabile erano pazzi. Quelle persone nel “Buco Nero” dei Oakland Raiders del football Americano? Dai, esagerati. Ma ora capisco la loro passione. Perche anch’io ho i miei Oakland Raiders: Atalanta Bergamasco Calcio, la squadra di calcio di Bergamo, Italia. Prima di venire in Italia per studiare all’estero, ho visto le partite su televisione tanto in tanto, tenendo traccia della classifica e degli eventi nel mercato, ma nel corso di quest’anno, le cose hanno decisamente cambiato.

Prima, descriviamo le circostanze: Atalanta ha iniziato la stagione con -6 a colpa di Cristiano Doni e il suo coinvolgimento in uno scandalo enorme di scommesse in tutto il calcio italiano. Ora lasciatemi divagere su questo tizio Doni: lo adoravo. Mi piaceva come giocava calcio (squadra prime in tutti i costi) e come era sempre professionale, cortese, e apero fuori dal campo. Ogni volta che segnava, faceva un gesto di sollevare il mento con la mano, come per dire, “Sempre tenete la testa alta.” (Foto Sotto). Quel ha significato cosi’ tanto per noi bergamaschi. Anche noi dovevamo vivere la vita con onore immortale e grazia, proprio come Cristiano. Cosi’, era il mio preferito: anche adesso, ho sei dei suoi autografi su magliette varie, cartoline, e bandiere. Non ho il coraggio di bruciarli. Perche’ anche se Doni e’ caduto lontano dalla grazia, Atalanta sara’ sempre molto speciale nel mio cuore.  

Quindi, tornando alla logistica: abbiamo iniziato a -6, in modo che i giornalisti sportivi italiani ci hanno ammortizzato automaticamente. Non la dicevano, ma potrebbe anche essere stato scritto: Atalantini, fate le valige per la Serie B. Non preoccupatavi di neanche venire a giocare ai nostri stadi. Le cose non sembravano un gran che, francamente.

Questo e’ quando  l’Atalanta e’ diventata un’ossessione: come tutti bergamaschi, mi sono sentito personalmente offeso. Anche dopo la prima penalita’, i media sportive continuavano a scrivere su di noi come se tutto cio’ che riguardava lo scandalo fosse nato nelle nostre strade. Eravamo il capro espiatorio perfetto: come una squadra di piccolo mercato, non avevamo il potere finanziaro e sociale per difenderci. Ma tutti hanno sottovalutato la nostra gente: non staremo per essere spinti in giro. Lavoriamo tosto, diamo il meglio nella vita, e non ci piacciono i riflettori. Siamo duri e sobri. Cosi’ quando i tifosi di Atalanta hanno organizzato una marcia in citta’, “Giu’ le mani dalla nostra Atalanta,” ero felicissimo che venivano insieme per difendere l’onore della squadra. Ed essendo un bergamasco Atalantino che vive in America, avrei dato qualsiasi cosa per essere stato in quel corteo. Perche’ in quel momento ho capito. Atalanta era Bergamo. E i bergamaschi sono l’Atalanta. I giocatori, il Cola, Percassi, hanno un legame ferreo con la citta’ e la sua gente. Quando Atalanta vince, lo facciamo tutti. La settimana avanti diventa un po’ piu’ luminosa. Quando perde, invece, ci potrebbero anche essere nuvole nere nel cielo.

E per tutta questa stagione, il legame e’ diventato ancora piu’ forte. Ci sono voluti solo 3 partite a scavarci fuori dal “tunnel.” Guardando i loro progressi dall’altra parte dell’Atlantico, sono rimasto stupito. Nell’Atalanta, c’e’ sempre una credenza determinata nella causa e nella squadra. I giocatori sono in ogni essenza una banda di fratelli, con Colantuono il padre saggio, e Percassi il patriarca. Ma non soltanto: i giocatori sono anche fratelli di Bergamo. La cosa grandiose dell’Atalanta e che e’ una famiglia, una famiglia che sono cosi’ grato di far parte. Anche se non sono nella Curva Nord (il settore dello stadio riservato per gli Ultras, gli Atalantini piu’ pazzi) ogni domenico, ci sono in spirito!!!   

Ora torniamo alla stagione: la nostra squadra non ha mia perso speranza. Abbiamo pareggiato con Inter; abbiamo battuto la Roma (una schiacciante 4-1 con una tripletta di “El Tanque,” German Denis); abbiamo battuto il Napoli. E anche se la zona retrocessione ci stava dolorosamente vicino dopo tre sconfitte consecutive a Milan, Lazio, e Juventus, i nostri ragazzi non hanno mai perso la speranza. E questo ci porta a domenica, 29 aprile 2012, un giorno che non dimentichero’ mai. E’ il giorno in cui abbiamo guadagnato il diritto di giocare in Serie A anno prossimo e il giorno in cui abbiamo stabilito un nuovo record di punti conquistati in una stagione in tutta la nostra storia: 52 (contando la penalita’ di -6). Senza la penalita’, saremmo in lotta per un posto nella CHIAMPIONS LEAGUE anno prossimo!!! Avrei probabilmente avuto un infarto un mori’ un tifoso felicissimo. Logistica a parte, e quello che questo gruppo di uomini rappresenti che mi ha fatto amare ancora di piu’ della mia squadra. Tutti noi possiamo imparare qualcosa di cio’ che ha fatto la Dea quest’anno. “Non mollare, non mollare mai!!” come Jimmy Valvano ha detto nel 1993. Ed e’ quello che ha fatto l’Atalanta: credevano. Se credi in te stesso e fai del tuo meglio, I risultati arriveranno. Colgo questa lezione, questa squadra, e la portero’ con me per il resto del semestre, il resto della vita.

 Dea, eterno amore <3 <3 <3

ULTRAS STILE VITA!!!    

English

I used to think that people who worshipped sports teams and followed them with an undying passion were crazy. Those people in the Raiders’ Black Hole? Come on. A little much, don’t you think? Now I understand their passion. Because I have my own Oakland Raiders: Atalanta Bergamasco Calcio, the soccer team from Bergamo, Italy. Before coming to Italy, I watched the team play occasionally, keeping track of scores and events in the transfer market, but over this year, things definitely changed.

First, a little back story: Atalanta started the season with -6 points due to Cristiano Doni’s involvement in a huge betting scandal across all of Italian soccer. Now let me just digress on this Doni guy: I used to worship him. I loved how he played the game (team first) and how he was always professional, polite, and open off the field. Every time he scored in a game, he used to raise his chin up with his hand, as if saying, “Always keep your head high.” (Picture below) That gesture spoke volumes to we Bergamascans. We needed to live life with undying honor and grace, just like Cristiano. So he was my favorite: even now, I have 6 of his autographs on various shirts, postcards, and flags. I don’t have the heart to burn them. Because even if Doni fell far from grace, Atalanta will always be very special in my heart.

So, back to logistics: we started at -6, so Italian sports journalists wrote us off automatically. They didn’t say it, but it might as well have been written: Atalanta fans, pack your bags for Serie B. Don’t even bother showing up to play. Things weren’t looking good, to put it frankly.

This is when Atalanta became an obsession for me: like all Bergamascans, I felt personally insulted. Even after the first penalty, the Italian sports media kept writing about us as if everything about the scandal originated in our streets. We were the perfect scapegoat: as a small-market team, we didn’t have the financial and societal power to defend ourselves. But everyone underestimated the people of Bergamo: we won’t stand getting pushed around. We work hard, give our best in life, and we shy away from the spotlight. We’re tough and understated. So when the fans of Atalanta organized a march, “Get Your Hands Off Atalanta,” I was overjoyed that we were coming together to defend the team’s honor. And as a Bergamascan living in America, I would have given ANYTHING to have been at that march. Because at that moment I knew: Atalanta was Bergamo. And Bergamascans are Atalanta. The players, il Cola, and Percassi have an ironclad bond with the city and its people. When Atalanta wins, we all do. The week ahead looks a little brighter. When they lose, there might as well be black clouds in the sky.

And throughout this season, the bond became even stronger. It only took us 3 games to dig ourselves out of the tunnel. Watching their progress from across the pond, I was amazed. The thing about Atalanta is that there is always a determined belief in the cause and in the team. The players are in every essence a band of brothers, with Colantuono the wise father, and Percassi the patriarch. But it doesn’t stop there: the players are Bergamo’s brothers too. The great thing about Atalanta is is that it’s a family, a family that I am so grateful to be a part of. Even though I may not be in the Curva Nord (the section of the stadium reserved for ultras, Atalanta’s crazies fans) every Sunday, I’m there in spirit!!!!

Now back to the season: our team never lost hope. We tied with Inter; we beat Roma (a thumping 4-1 result with a 3-goal performance from “El Tanque,” German Denis); we beat Napoli. And even as the drop zone was getting painfully close after 3 consecutive defeats to Milan, Lazio, and Juventus, our boys never lost hope. And this brings us to Sunday, April 29, 2012, a day that I’ll never forget. It’s the day that we earned the right to play in Serie A next year and the day that we earned the most points of any team in Atalanta’s history: 52 (counting the -6 penalty). Without the penalty we would have been fighting for a spot in the CHAMPIONS LEAGUE next season. I would have probably had a heart attack and died a very happy man. Logistics aside, it’s what this group of men represents that has made me love my team even more. We can all learn something from what Atalanta did this year: as Jimmy Valvano said in 1993, “Don’t give up, don’t EVER give up.” And that’s what Atalanta did: they believed. If you believe in yourself and you do your best, the results will come. I will take this lesson, this team, with me for the rest of the semester, for the rest of my life.

Dea, eterno amore <3 <3 <3

ULTRAS STILE VITA!!!    

Il gesto di Doni. Noi saremo sempre a testa alta!!!


            

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