Sunday, July 29, 2012

La Lettera Finale // The Final Letter




Carissima Italia,

Non posso credere che questa esperienza e’ finita. Prima di venire a te in cerca di speranza e di luce, avevo paur che non acceteresti, che sarei ancora quello stesso ragazzo che fossi sempre stato: spaventato di gioire nelle mie realizzazioni e regali e i miei doti, spaventato di abbracciare questo miracolo della vita che mi e’ stata data, paura di guardare seriamente per la faccia di Dio nel mondo e negli altri persone, e paura di condividere pienamente la mia amore con gli altri. Prima di venire a te, dolce Italia, ero intrappolato in una prigione di insicurezza e di una totale mancanza di amore per me stesso. C’era sempre una figura diabolica nella parte nascosta della mia coscienza che mi diceva: “Tu non sei degno di vivere queste esperienze, di conoscere queste persone. E’ meglio che rimani ai marigini.” Cosi ho trascorso i primi 21,5 anni della mia vita sempre come un “extra” in questa opera teatrale che chiamiamo vita, perferendo sempre le ombre alla luce.

Ma mai piu’: Riflettendo su questa esperienza, ora mi rendo conto di quanto avevo veramente bisogno di trascorrere un po’ di tempo con te, come una riflessione cuore-a-cuore. Credo che qualcosa sia cambiato quando sono partito su quell’aero il 5 febbraio. Perche’ quando sono arrivato a Urbino il 15, sapevo che non potevo cresecere se non facevo amicizie con le persone, cercavo di fondere legami, se non mi tuffassi in questa esperienza completamente. Tutti parlano di come lo studio all’estero puo’ essere un cambiamento totale: io disperatamente volevo questo risultato. Ma avevo bisogno di vivere una vita completamente diversa. Cosi ho fatto il tuffo…

E io sono sono annegato. Anzi, ho fatto un bel tonfo! Come un uomo modesto, non voglio prendere il merito. Credo sinceramente che siano le persone che ho conosciuto che mi hanno mostrato come questa vita dovrebbe essere vissuta. Da quel primo giorno a Urbino, quando ho conosciuto Giorgio, Simone e Andrea, che mi hanno accolto a braccia e cuori aperti, alla mia famiglia UTSA, Molly, Matt, e David, i miei professori e dirigenti nell’amministrazione universitaria, e tutti gli studenti (Erasmus e non) che ho conosciuto in questo lungo cammino: TUTTI, nel loro esempi di gioia e di un desiderio vero per la vita, mi hanno insegnato come vivere veramente. Ogni amico/a che ho fatto negli ultimi sei mesi, ogni (si’, tutti), l’esperienze che ho vissuto, saranno persone ed esempi di vita che apprezzero’ molto per sempre. Credo che questo riassume la mia esperienza molto bene, un’osservazione fatta dalla mia zia quando mi ha portato a casa a Bergamo per Pasqua: “Non si puo’ essere Italiani se non hai una personalita’ espansiva.” Questo sara’ un mantra chiave per il resto della mia vita, un ricordo di mai tornare nel mio “guiscio.” MAI NASCONDERTI!!

Ma, per di piu’, ammiro gli Italiani per il loro forte senso di fede. Io so che non necessariamente tutti loro professano di essere cattolici, e questo va bene. Anche se non credo che non sia una coincidenza che sono dovuto tornare a casa per trovare una casa con Dio. Ma ho imparato che la fede non e’ solo elogiare un dio: si tratta anche di avere onorevoli principi che ti guidano, un senso di etica, un senso di altruismo, e una sperenza che non muore mai. Guardando la tua situazione politica attuale, sono rimasto stupito di come gli italiani sempre riescono a affrontare la vita con un sorriso. L’ottimismo e la perseveranza degli italiani e’decismente contagioso. Spero e prego che vengo premiati al piu’ presto. Perche’ mi rende cosi’ triste vedere tu, Italia, sei nelle mani dei politici avidi, molti dei quali seguono valori opposti a quelli appena elencati. Sei come una prigioniera del tuo stesso popolo, come una sorta di oligarchia. Ma io non rinuncero’ agli italiani: Lo so, un giorno, che la speranza prevarra’. Nel tempo, la tua bellezza sara’ completamente ripristinata.

Grazie, Italia, per tutto quello che mi hai dato in questi ultimi sei mesi. So che ero cosi’ orgoglioso di essere italiano anche prima di vivere una nuova vita con te (e alcuni dei miei amici americani si sono davvero infastiditi), ma ora lo so: tu sarai sempre una parte enorme di non solo mio cuore, ma la mia anma. Tutto cio’ che rappresenti, tuto quello che speri di essere e divente, e’ quello che spero per me stesso. Questo blog non ti fa giustizia.

Ti Amo,

Daniele

English


Dearest Italy,

I can’t believe this experience is over. Before I came to you looking for hope and light, I was scared that you wouldn’t accept me, that I would still be that same kid I had always been: afraid to rejoice in my accomplishments and gifts, afraid to embrace this miracle of life I’ve been given, afraid to earnestly look for God in the world and in others, and afraid to fully share my love with others. Before I came to you, sweet Italy, I was trapped in a prison of self-doubt and a total lack of self-love. There was always a devil figure in the back of my conscience telling me, “You’re not worthy to live these experiences, to meet these people. It’s best you just stay in the background.” So I spent the first 21.5 years of my life always casting myself as an “extra” in this play we call life, always preferring the shadows as opposed to the light.

But no more: Looking back on this experience, I now realize how much I truly needed to spend some time with you, like a heart-to-heart. I guess something changed when I got on that plane on February 5th. Because when I got to Urbino on the 15th, I knew that I couldn’t grow if I didn’t reach out to people, if I didn’t jump into this experience fully. Everyone talks about how studying abroad is supposed to change you: I desperately wanted that. But I needed to live a completely different life. So dove in.

And I didn’t drown. Rather, I made quite a splash. As a modest young man, I don’t want to take the credit. I sincerely believe that it’s the people that I met who showed me how this life is supposed to be lived. From that first day in Urbino, when I met Giorgio, Simone, and Andrea, who welcomed me with open arms and open hearts, to my UTSA family, to Molly, Matt, and David, my professors and bosses in the university administration, and all of the students I met along this walk: EVERYONE, in their examples of joy and a true lust for life, showed me how to truly live. EVERY friend that I made during the past six months, every (yes, every) experience that I’ve lived, will be people and examples of life that I will treasure forever. I think this sums up my experience very well, an observation made by my aunt when she took me home to Bergamo for Easter: “You can’t be Italian if you don’t have an expansive personality.” This will be a key mantra for the rest of my life, a reminder to never go back into my shell. NEVER HIDE!

But I also admire Italians for their intense sense of faith. Now, I know all of them don’t necessarily profess to be Catholic, and that’s completely fine. Although I don’t think it’s a coincidence at all that I had to come back home to find a home with God. But I’ve learned that faith isn’t just praising a god: it’s also about having honorable guiding principles, a sense of ethics, a sense of altruism, and an undying hope. Looking at your current political situation, I was amazed at how Italians always managed to approach life with a smile. The optimism and perseverance of Italians is positively infectious. I hope and pray that they get rewarded soon. Because it makes me so sad to see you in the hands of greedy politicians many of whom espouse the opposite values from the ones I just listed. It’s like your being held captive by your own people, like a sort of oligarchy. But I will never give up on the Italian people: I KNOW, one day, that hope will prevail. In time, your beauty will be fully restored.

Thank you, Italy, for all that you’ve given me these past six months. I know I was so proud to be Italian even before I came to live my new life with you (and some of my American friends got really annoyed), but now I know: you will always be a HUGE part of not just my heart, but my soul. Everything you stand for, everything you hope to be, is what I hope for myself. This blog post doesn’t do you justice.

Love,

Daniele